venerdì 31 luglio 2015

La lunga strada di Camila.


Non ce l'ha fatta Camila, a trasformare la giornata di ieri nella domenica delle prime volte. Ci è andata vicino, le è mancato solo il colpo di reni, ma la vittoria di Caroline Garcia a Bogotà è rimasta l'unica "prima" del weekend. Magnifico torneo, per la figlia di paròn Sergio, comunque. La splendida Cami ha mostrato per tutta la settimana una continuità tennistica che in pochi le sospettavano, riconducendo il proprio gioco dinamitardo nel recinto di una logica ragionata, se non ancora completamente razionale, evitando di spingere sempre il proprio potentissimo cannone a più non posso. Battendo avversarie non di primissima fascia, magari, se si eccettuano una Vinci comunque in crisi piuttosto nera e una Suarez Navarro che certo non riponeva nel velocissimo play-it di Katowice le proprie migliori speranze di successo, ma va considerato che le partite, Giorgi, spesso le perde a prescindere da chi trova dall'altra parte del net. Del resto, se batti Sharapova in Australia e, meno di due mesi dopo, perdi dalla Diyas al primo turno delle qualificazioni di Miami, la tesi non può essere del tutto errata.

Più che una questione di testa, che Camila sembra per la verità avere piuttosto solida, l'ostacolo che finora ha impedito all'argentina di Macerata di ottenere i risultati che, con quel tennis, tutti si attendono da lei, sembra attenere ad una questione di scelte. Scelte che in carriera, finora, erano cadute sempre sulla ricerca del vincente ad ogni costo, del rischio massimo, del colpo di mortaio più devastante, anche quando non era necessario. Con Camila è tutto bianco o tutto nero come in Uomini e No; alcune sfumature di grigio si sono iniziate ad intravedere in Polonia. Un luogo quasi magico, Katowice, per la tennista azzurra, che proprio nel capoluogo dell'Alta Slesia conquistò il primo titolo Itf della carriera. Ieri stava per arrivare anche il primo alloro nel tour maggiore, al termine di uno psicodramma clamoroso, ma le è mancato un punto.

Fu drammatico in Australia, a gennaio, ed è stato drammatico ieri. Se la vicenda si arricchirà di nuovi episodi futuri, Giorgi - Cornet potrebbe presto diventare un classico del lirismo tennistico. Camila perdeva in volata un primo set giocato con senno e poca paura di sbagliare, contro un'avversaria che, ricordiamolo, lo scorso ventidue febbraio eliminava Serena Williams in semifinale a Dubai, dunque maggiormente pronta a certi picchi di tensione. A questo punto la sconfitta, da possibile, diventava molto probabile, ma nessuno si aspettava che si sarebbe realizzata in quel modo. Nel secondo, la Giorgi andava sotto di due break, salvo poi vincere incredibilmente il set per sette giochi a cinque, infiggendo vincenti a ripetizione nel vuoto mentale in cui, giallognola in volto, era incappata una sconvolta Cornet. Un set per parte, dunque, e giunti all'ultimo chilometro il Dio del tennis decideva che il parziale più importante del torneo non poteva essere banale. L'abbrivio preso dalla Cornet era l'inquietante copia-carbone dell'inizio del set precedente, ed in dieci minuti la tennista nizzarda si trovava di nuovo sul tre a zero, di nuovo con due break di vantaggio. A Camila, eroica, riusciva una nuova spaventosa rimonta, fino al punto in cui, nel decimo gioco, sul cinque a quattro per la marchigiana, Alizé le serviva la palla del match. Ma la favola rivelava un finale amaro, e la risposta di rovescio rimaneva impigliata nelle rete insieme ai suoi sogni di gloria. Nel gioco successivo, infatti, Giorgi denunciava tutti i limiti nell'approccio alla rete divorando una comoda volèe, cedendo il servizio e subito dopo il match alla francese, che poteva così esagerare nelle esultanze arrivando addirittura a comunicare telefonicamente la propria gioia, impolitesse oblige, ad anonimo interlocutore poco prima della premiazione.

Faceva tenerezza, Camila, durante il protocollo di fine torneo. Delusa, imbarazzata, quasi spaventata; si vedeva, che il turbine di emozioni l'aveva scossa profondamente. Facile, forse troppo, dirle che in fondo questa sconfitta può rappresentare il punto di svolta della sua carriera. Speriamo, se non altro, che si possa parlare di strada giusta, e che l'avventura di Katowice non sia stata solo il frutto di una settimana di luna buona. Camila, con quel tennis, deve essere protagonista per davvero.


WTA KATOWICE (finale):

Alizé Cornet b. Camila Giorgi 7-6 (3) 5-7 7-5

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